I saggi raccolti in Iconografie pirandelliane esplorano una fitta serie di domande relative alle molteplici sfaccettature della cultura visiva nellopera e nellimmagine pubblica di Luigi Pirandello. Qual è il ruolo della dimensione visiva nella poetica di Pirandello, in particolare nella sua concezione dellimmaginazione e della fantasia? In che modo e perché Pirandello nel suo teatro e nella sua narrativa chiama in causa di frequente immagini, tecnologie e pratiche semiotiche visive? In che modo il suo fascino per il cinema, la pittura e la fotografia incidono sulla sua opera? Quali sono le componenti dellimmagine pubblica di Pirandello, che si tratti dellethos discorsivo attentamente costruito dallautore stesso o della rappresentazione di Pirandello nella stampa e attraverso strategie editoriali? Nellaffrontare questi (e non pochi altri) argomenti, Iconografie pirandelliane offre non solo una panoramica variegata e unica sui molteplici temi legati a Pirandello e alla cultura visiva, ma esplora anche connessioni trasversali tra diverse questioni che a volte sono rimaste confinate ad aspetti o settori particolari dellopera pirandelliana. Inoltre, il volume permette di collocare i «regimi di visualità» dellopera di Pirandello allinterno del contesto più ampio della cultura visiva nel periodo modernista in Italia e altrove.
INDICE: Bart Van den Bossche/Bart Dreesen: Iconograie pirandelliane:
unintroduzione Dominique Budor/Margherita Pastore: Dalla «tenda» alla
«tela»: rivelazione e svelamento in Pirandello Lia Fava Guzzetta: Luomo,
il tempo, lo spazio: icone pirandelliane Sara Lorenzetti: Teoresi ed
iconicità nella prosa di Pirandello Laura Cannavacciuolo: Ekphrasis
pirandelliane: le fotograie dei defunti nelle Novelle per un anno Paola
Casella: Dinamiche di visualizzazione nella narrativa di Pirandello: tra
emozione e cognizione Carlo Serafini: Il rapporto uomo/animale
nelliconograia letteraria di Pirandello Ulla Musarra-Schrøder: Con gli
occhi aperti: lavvento dello sguardo come «evento» nelle novelle di
Pirandello Irena Prosenc: Lo sguardo del personaggio, lo sguardo sul
personaggio in Scialle nero e La vita nuda Simona Micali: L«ibrido giuoco»
e la «realtà divina»: diferenti statuti delle immagini estetiche nei Quaderni
di Seraino Gubbio operatore Laura Melosi: Staticità e dinamica delle
immagini nei Quaderni di Seraino Gubbio operatore Letizia Cristina
Margiotta: Il luire dellesistenza contro la issità della forma: le immagini
e la percezione di sé nei Quaderni di Seraino Gubbio operatore Valeria
Merola: «Quando entra linvisibile»: dal quadro animato ai fantasmi Balázs
Kerber: Abbaiare a unombra: le immagini grottesche dellintelletto isolato
Rosalba Gasparro: Pirandello e la dimensione iconica della drammaturgia
francofona in Belgio: un confronto Maria Maderna: Un teatro che accade:
forme espressive e modalità estetiche del performativo applicato a Pirandello
Ilona Fried: I vari volti di Pirandello, autore e personaggio pubblico
Paolo Rigo: P. Randello: storia, analisi e cronistoria di una
rappresentazione satirica nelle riviste romane Leonarda Trapassi: Note
sulla traduzione intermediale delle novelle pirandelliane in Kaos e Tu ridi
di Paolo e Vittorio Taviani Inge Lanslots: Enrico IV a fumetti: rileggere i
classici in modo pop Sarah Bonciarelli: Le copertine di Pirandello: ipotesi
per una categorizzazione
Bart Van den Bossche è professore di letteratura italiana allUniversità Cattolica di Lovanio (KU Leuven). Si occupa di letteratura italiana moderna e contemporanea, in particolare dei rapporti fra mito e letteratura, e fra avanguardia e modernismo. Dal 2011 fa parte del gruppo di ricerca MDRN () che studia la letteratura in Europa nel periodo 18901950. Oltre a una monografia su Cesare Pavese (2001) e un volume di saggi sul mito nel Novecento (2007), ha pubblicato saggi su diversi autori e argomenti dellOtto-Novecento (in particolare su Pirandello, il Futurismo, Quasimodo, Calvino e Tondelli). Fra le curatele si possono menzionare Azione/reazione. Il futurismo in Belgio e in Europa (con Giuseppe Manica e Carmen Van den Bergh, 2012), Futurism. A Microhistory (con Sascha Bru e Luca Somigli, 2017) e 1947. Almanach littéraire (con David Martens, 2017).
Bart Dreesen si è laureato in lingue e letterature (italiano e tedesco) e in studi letterari presso lUniversità Cattolica di Lovanio (KU Leuven), e dal 2016 è dottorando di ricerca in letteratura italiana e membro del gruppo di ricerca MDRN. Il suo progetto di ricerca, finanziato dal Fondo Fiammingo per la Ricerca (FWO Flanders), è dedicato alle varie trasformazioni discorsive della poesia lirica italiana negli anni cinquanta e sessanta del Novecento, in particolare allimpiego di strategie narrative. Ha pubblicato su Montale, su Pasolini, sulla poesia dellimmediato dopoguerra in Italia (Quasimodo) e in Germania (Celan), e sulle fonti letterarie dellopera musicale di Fabrizio De André. È redattore finale di Incontri. Rivista europea di studi italiani.